Soluzioni per gli autolavaggi

Impianti per il trattamento delle acque di scarico degli autolavaggi in Tab.3 e in Tab.4


Il crescente interesse per la tutela e la manutenzione dell'ambiente non riguarda solo sempre più il trattamento delle acque reflue domestiche o assimilate, ma anche negli ultimi anni soprattutto lo scarico degli impianti di depurazione delle acque reflue da superfici impermeabili che possono essere inquinate.

In questa area rientrano le acque degli impianti di lavaggio dei veicoli, caratterizzate dalla presenza di diverse tipologie di contaminanti quali: solidi sospesi (sabbia e fango, ghiaia, pietrisco, residui vegetali...), detergenti, oli minerali e idrocarburi.Per questo motivo , la bonifica di questi rifiuti richiede una serie di passaggi volti alla continua riduzione degli inquinanti. Le opzioni per i diversi tipi di trattamento variano a seconda della consegna finale (fognatura pubblica, corso d'acqua superficiale, superficie o riuso).

Il primo stadio di trattamento è costituito da un bunker, in cui tutti quei composti con peso specifico diverso dall'acqua subiscono una separazione gravitazionale: i materiali più pesanti (sabbia, fango, ghiaia...) si depositano e si accumulano sul fondo della vasca, mentre le sostanze più leggere (olio, grasso, schiuma, ecc.) si accumulano in superficie. Il tubo di scarico viene tirato al centro del serbatoio per evitare la fuoriuscita del materiale separato.

La seconda fase è il trattamento di disoleazione. Grazie al filtro a coalescenza, l'olio residuo e gli idrocarburi si raccolgono sul filtro stesso, separandoli dalle acque reflue.

Nella terza fase, le acque reflue subiscono un trattamento biologico potenziato per ridurre la sostanza organica disciolta (BOD5 e COD) e i detergenti (fosforo) mediante coltura di specifici ceppi batterici. Il trattamento biologico è costituito da un'infiltrazione aerata con scarico finale in pubblica fognatura e da un'ulteriore infiltrazione anaerobica a monte in caso di scarico in corso d'acqua superficiale. Il ventilatore collegato al filtro percolatore aerato deve essere in funzione 24 ore su 24.

Infine, per migliorare la qualità dell'acqua depurata, per scaricarla all'aria aperta/terreno o per riutilizzarla nelle fasi iniziali del ciclo di lavaggio (prelavaggio, ...), l'impianto di depurazione è abbinato ad un processo di raffinazione costituito di pietra di quarzo e filtrazione a carboni attivi.


NORMATIVE DI RIFERIMENTO

Decreto Legislativo 152/06,
Norma UNI EN 858-1 (deoliatore),
Norme regionali sul trattamento delle acque di prima pioggia e di dilavamento.


SOLUZIONI DI SCARICO:

  •  PUBBLICA FOGNATURA
  •  CORSO D'ACQUA SUPERFICIALE
  •  SCARICO SUL SUOLO



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